Castello di Pumenengo o
Castello Barbò
Regione Lombardia
Provincia di Bergamo
Comune di Pumenengo
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
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Il castello di Pumenengo, è situato su di un terrapieno sovrastante la vallata che conduce al fiume Oglio ed è lambito dal Naviglio Pallavicino.
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La configurazione strutturale è di tipo trapezoidale, adattata alla situazione orografica del luogo e presenta:
- due torri angolari, una sull'angolo ovest, perfettamente conservata e una sull'angolo di nord-est, di cui rimane solo qualche traccia,
- il rivellino, originariamente dotato di ponte levatoio carrabile e di posterla pedonale,
- gli angoli rivolti ad Est, data la posizione, non sono stati dotati di torri, ma eretti con mura più solide di quelle impiegate per il resto della
costruzione e forniti di abbondante scarpatura.
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Nei locali al piano terra che oggi ospitano la biblioteca comunale si trovano, uniche manomissioni subite, alcune stanze realizzate nel XVII secolo.
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I piani superiori sono stati decorati nell’Ottocento e presentano vedute del complesso.
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L’ala meridionale era dotata di portico, come dimostrano gli archi a tutto sesto tuttora visibili.
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La torre di nord-ovest veniva utilizzata come prigione e una scala esterna permetteva di accedere ai piani superiori.
Conservazione:
- Il manufatto presenta un buono stato di conservazione.
Storia:
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Il Castello di Pumenengo fu fatto edificare, molto probabilmente su di una precedente fortificazione, nel XIV secolo, da Beatrice della Scala, moglie del Duca di
Milano Bernabò Visconti, a causa dei continui conflitti con il borgo di Rudiano, per il controllo del passaggio sul fiume Oglio.
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Il castello, in seguito passò alla famiglia Barbò.
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Nel 1400, fu oggetto di un feroce assedio da parte di Cabrino Fondulo signore di Cremona e dopo quattro mesi di strenua resistenza la popolazione si arrese ed il
feudo venne annesso a Cremona.
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Nel 1425 tornò ai Barbò, ai quali resta tuttora.
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L’edificio, con il suo ampio cortile interno, fu riadattato a casa colonica, perdendo molte delle sue caratteristiche di fortezza, conservando però un aspetto
compatto e severo.
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Pumenengo fece parte di una vera e propria zona franca, chiamata Calciana, che fu spartiacque tra la Repubblica di Venezia ed il Ducato di Milano, tanto da essere
considerata, quasi uno stato indipendente, esente da tasse e da ogni obbligo verso lo stato centrale, amministrato dai signori di Calcio, Pumenengo, Urago e Torre
Pallavicina.
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Questa situazione durò fino alla metà del XVIII secolo, quando questi territori passarono alla Repubblica Cisalpina.
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La nuova dominante revocò tutti i privilegi ed il territorio fu annesso al dipartimento facente a capo a Bergamo.
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