Città fortificata di Pizzighettone
Regione Lombardia
Provincia di Lodi
Comune di Pizzighettone
Documentazione fotografica:
Torre del Guado
Le mura interne :
le rampe di salita al recinto
Porta del Soccorso
Porta Cremona vecchia Rivellino (interno)
Porta Cremona (nuova)
Piazza d'Armi
Le mura esterne:
Porta del Soccorso
il Rivellino di Porta Cremona vecchia e a destra Porta Cremona nuova
Le mura di Piazza d'Armi
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Il paese, attraversato dall'ampio corso dell'Adda, ha il suo nucleo
principale sulla sponda sinistra e la borgata di Gera sulla sponda opposta.
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Costruita nel medioevo ha subito continue modifiche nell'arco dei secoli per adattarsi alle mutate esigenze difensive.
Struttura:
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Sfruttando le particolari difese naturali dovute alla confluenza del Serio Morto con l'Adda, il luogo venne munito di castello e mura fin dal secolo XII.
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Il paese, attraversato dall'ampio corso dell'Adda, ha il suo nucleo principale sulla sponda sinistra circondato dalla imponente cinta muraria alta dodici metri
e larga quindici con muri in laterizio dal grande spessore.
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Costruita nel medioevo ha subito continue modifiche nell'arco dei secoli per
adattarsi alle mutate esigenze difensive.
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La Torre del Guado è ciò che resta del Castello medioevale-visconteo che
sorgeva in fregio all'Adda e che venne demolito nei primi decenni
dell'Ottocento (il nome deriva dal fatto che la torre, essendo sull'angolo sudoccidentale del castello, sorgeva in prossimità del punto di attraversamento del fiume).
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La Torre presenta pianta quadrata, struttura muraria in mattoni a vista ed è coronata
da un apparato a sporgere costituito da slanciati beccatelli in mattoni
disposti ad aggetto progressivo.
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La cerchia di casematte sulla corona delle antiche mura costituisce la parte
più significativa e a tutt'oggi più consistente delle difese settecentesche
di Pizzighettone e comprende:
- la porta del Soccorso, ubicata all'estremità meridionale del recinto sulla sponda dell'Adda,
- la contigua polveriera di San Giuliano,
- le rampe di salita al recinto,
- la fossa difensiva esterna (ancora in gran parte integra lungo il tratto sudorientale),
- porta Cremona nuova, sulla strada per Cremona,
- il Rivellino all'ingresso di porta Cremona nuova:
- una poderosa opera avanzata a pianta semicircolare sporgente, verso la campagna, dalla cerchia di casematte.
Fungeva appunto da rivellino, cioè da fortificazione interposta tra due fossati e due ponti levatoi, a protezione dell'ingresso di porta Cremona vecchia.
Conservazione:
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Grazie agli importanti interventi di recupero iniziati alla fine del secolo scorso, oggi si conservano parti significative e consistenti, dell'imponente sistema
difensivo di Pizzighettone: tracce del castello, le casematte a ridosso delle antiche mura, il rivellino a guardia della strada per Cremona e i bastioni.
Storia:
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A Pizzighettone si ammira una delle cinte murarie più significative e meglio conservate del Nord Italia.
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L'abitato di Pizzighettone sorge sulla sponda sinistra dell'Adda, fronteggiato, sulla sponda opposta, dal corrispondente nucleo fortificato di Gera.
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Sfruttando le particolari difese naturali dovute alla confluenza del Serio Morto con l'Adda, il luogo venne munito di castello e mura fin dal secolo XII.
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I Visconti, nella seconda metà del Trecento, potenziarono (e forse in gran parte ricostruirono) il castello e nella prima metà del Quattrocento, rafforzarono anche
le mura del borgo.
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Sotto la dominazione spagnola Pizzighettone assume il ruolo di fondamentale caposaldo, insieme a Lecco, Lodi e Cremona, di quella linea difensiva che i
governatori di Milano attestano sull'Adda e sul Po in contrapposizione a Venezia.
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In relazione a ciò, a partire dal 1646, le mura urbane vengono circondate da un nuovo anello di bastioni.
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In seguito, a partire dal 1720, durante il primo dominio austriaco e per ordine di Carlo VI, viene dato corso a una riforma generale delle fortificazioni di
Pizzighettone, con la costruzione di una poderosa cinta bastionata a occidente dell'abitato di Gera e con il rafforzamento delle mura medioevali viscontee attraverso
l'aggiunta alle stesse di una corona di casematte in muratura, di apprestamenti difensivi vari e di un'ampia fossa difensiva esterna.
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Dopo gli smantellamenti ottocenteschi e la cancellazione di parte delle
bastionature seicentesche dovuta alla massiccia espansione dell'abitato
verso oriente, oggi si conservano solo parti, peraltro significative e
consistenti, dell'imponente sistema difensivo di Pizzighettone.
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