Castello visconteo di Pagazzano
Regione Lombardia
Provincia di Bergamo
Comune di Pagazzano
Documentazione fotografica
Nel 1553 Galeazzo Visconti integrò al castello il Palazzetto
Il ponte levatoio per il passaggio pedonale attualmente ancora funzionante.
Sul lato a nord, nel maestoso torrione centrale, sono situati due ponti levatoio, uno carraio ed uno pedonale, ancora oggi potenzialmente funzionanti.
il ponte levatoio pedonale (posterla) attualmente chiuso
Interno del castello: Il loggiato voluto dalla famiglia Bigli
Descrizione
Tipologia:
- Castello visconteo di pianura
Struttura:
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Il castello presenta una pianta a sezione quadrata, tuttora circondato da un
fossato colmo d'acqua, unico esempio in tutta la bergamasca.
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L'edificio è realizzato in cotto, originariamente con quattro torri
angolari ai lati, di cui, le torri di sud-est e sud-ovest vennero in seguito eliminate.
- Svetta il mastio, con la torre di vedetta da cui suonava la
campana, perché la gente si rifugiasse all'interno delle mura in caso di
pericolo.
- Questa struttura è stata dotata di beccatelli e di saracinesca ad argano, posta a protezione dell'ingresso, a cui si accede tramite un ponte levatoio
carrabile ed una posterla pedonale.
Conservazione:
- Se l'esterno ha conservato l'antica fisionomia castrense, l'interno ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli, trasformandosi prima in dimora signorile poi
in villa padronale.
Storia:
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L'attuale struttura risale all'inizio del XIV secolo, quando venne edificata in luogo di una precedente costruzione difensiva.
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A quel periodo risale una lapide che, posta all'interno del maniero, ricorda un ricevimento in onore di Filippo Borromeo avvenuto nell'anno 1355.
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Nel corso del XV secolo Gian Galeazzo Visconti assegnò il castello prima a Bertolino Zamboni di Cremona, poi alla famiglia Suardi.
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Il successivo insediamento di Filippo Maria Visconti portò nuovamente il castello alla famiglia cremonese degli Zamboni, che ne mantennero il possesso fino al 1428,
anno in cui i territori vennero acquisiti dalla Repubblica di Venezia.
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Con la zona contesa da Milano e Venezia il maniero venne affidato prima a Sagramoro, appartenente al ramo di Brignano dei Visconti, e poi a Francesco de'Isacchi di
Treviglio.
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Nel 1447, con l'instaurazione a Milano della Repubblica Ambrosiana, la Gera d'Adda passò nuovamente alla Serenissima, ed il castello di Pagazzano venne nuovamente
assegnato al ramo brignanese dei Visconti.
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Questa famiglia mantenne il controllo dell'edificio anche quando, con la costruzione del
"fosso bergamasco" e la definitiva stabilizzazione dei confini, Pagazzano ritornò sotto l'influenza di Milano.
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Un atto notarile datato 1465, confermava il possesso dello stabile a Sagramoro II Visconti,
il quale apportò al castello ad una serie di interventi di ammodernamento, ampliando il fossato ed il perimetro di cinta, rivestendo la parte esterna in laterizio
e aggiungendo
al perimetro quattro torri angolari.
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Nel 1551 il castello di Pagazzano passò a Galeazzo Visconti, arciprete del paese, il quale attuò una serie di modifiche atte trasformarlo in una dimora signorile:
- nel lato sud vennero distrutte le due torri e tutta la merlatura,
- il lato nord (quello rivolto verso il confine con la Repubblica di Venezia) venne lasciato integro.
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Nel 1657 morì senza eredi l'ultimo dei discendenti del ramo brignanese dei Visconti ed il castello passò alla famiglia milanese dei Bigli.
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Questi compirono ulteriori opere di ristrutturazione, tra cui la costruzione di un loggiato e di una scalinata a ventaglio, nonché numerose decorazioni.
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Nel 1828 la marchesa Fulvia Bigli lasciò il castello in eredità al marchese Paolo Crivelli, appartenente al casato del marito, la cui famiglia utilizzò la struttura
come azienda agricola, mantenendone la proprietà fino al 1968.
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Nel 1999, il castello venne acquistato dal comune di Pagazzano.
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