Urbania - Palazzo Ducale
Regione Marche
Provincia di Pesaro Urbino
Comune di Urbania
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
- Palazzo - Residenza signorile
Origini:
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L’originario Palazzo Ducale fu eretto nel 1296-97 lungo l'ansa settentrionale del fiume Metauro da Monaldo di Ottone Brancaleoni, membro della potente
famiglia di feudatari locali e ricostruito attorno al 1470 dall'architetto Francesco di Giorgio Martini per volere di Federico da Montefeltro, duca di Urbino.
Struttura:
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Il Palazzo Ducale è un complesso di circa 6.000 mq.
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Le facciate di ingresso al palazzo, che si trovano lungo il Corso e Via Piccini, non presentano caratteristiche architettoniche particolari, al contrario della
facciata che si rivolge sul Metauro.
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La facciata lungo il Metauro ha un fronte scarpato a strapiombo sul fiume ed è stretta fra due torrioni, uno semicilindrico e l'altro cilindrico, che dona alla
struttura un aspetto di fortezza difensiva.
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Il cortile maggiore, ispirato a quello del palazzo ducale di Urbino, presenta un portico sorretto da ventidue colonne di travertino, i cui capitelli compositi sono
attribuiti a Giorgio Orsini di Sebenico.
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Si accede al primo piano attraverso una scalinata attribuita al Genga.
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Oltrepassato l'atrio si giunge al salone del trono, arricchito di belle volte ed un camino del XVI secolo.
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Nell'ultimo cinquantennio il giardino è stato trasformato in parcheggio e la biblioteca demolita.
Conservazione:
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Dagli inizi del 1980 è di proprietà del Comune di Urbania; attualmente vi hanno sede la Biblioteca Comunale, gli Archivi Storici del Comune, del Governo Pontificio,
dei Notai e degli Istituti di beneficenza, il Museo Civico e il Museo della Civiltà Contadina.
Storia:
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L’originario Palazzo Ducale fu eretto nel 1296-97 da Monaldo di Ottone Brancaleoni, membro della potente famiglia di feudatari locali.
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Nel 1470 su committenza dei Montefeltro-Della Rovere l’architetto Francesco Di Giorgio Martini progetta l’attuale Palazzo Ducale, un complesso di circa 6.000 mq,
in seguito completato dall’architetto Girolamo Genga.
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Nel 1515 Girolamo Genga restaura l'interno e progetta il camminamento sul Metauro.
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Nel 1631, alla morte di Francesco Maria II della Rovere, il palazzo si sviluppa attorno a due cortili e un giardino e comprende svariati appartamenti oltre alla
biblioteca ducale e le stanze di servizio.
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Alla metà del 1700 il palazzo è venduto alla Camera Apostolica, che alla fine del secolo lo da in enfiteusi alla nobile famiglia Albani.
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Nel 1820, ad opera del cardinale Giuseppe Albani, all'interno del palazzo è allestita una fabbrica per la lavorazione della maiolica e della porcellana.
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Nel 1834, alla morte del cardinale, la fabbrica entra in crisi ma la produzione continua sino al 1892, anno della chiusura definitiva.
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Dagli inizi del 1980 è di proprietà del Comune di Urbania e attualmente vi hanno sede la Biblioteca Comunale, gli Archivi Storici del Comune, del Governo Pontificio,
dei Notai e degli Istituti di beneficenza, il Museo Civico e il Museo della Civiltà Contadina.
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