Castello dei Pecorari
Regione Marche
Provincia di Pesaro Urbino
Comune di Piobbico
Documentazione fotografica
Descrizione
Tipologia:
Origini:
- La prima citazione della sua esistenza risale al 1216, quando apparteneva ai Brancaleoni della Rocca.
Struttura:
- Il Castello dei Pecorari si trova sulle pendici di Sud-Ovest del M. della Croce (gruppo del Montiego), a 551 m di quota.
- Originariamente era formato da più corpi di fabbrica disposti ad L con un piazzale racchiuso da mura a formare un quadrilatero, con una porta di accesso protetta
da una piccola torre tonda
Conservazione:
Storia:
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Con tutta probabilità il castello in origine era in proprietà ai Pecorari (famiglia che dà nome alla rocca).
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Attorno all’XI secolo, passò all’Abate del Monastero di San Vincenzo al Furlo.
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Ma I primi documenti che portano traccia della struttura risalgono al 1216, quando apparteneva ai Brancaleoni della Rocca.
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Nel 1446 il conte Antonio Brancaleoni, signore del Castello dei Pecorari, prese parte alla cosiddetta Congiura dei Nobili, congiura ispirata da Sigismondo Pandolfo
Malatesta con l’intento di togliere di mezzo il giovane Federico da Montefeltro e annettere così la contea di Urbino a Rimini.
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A capo della congiura, che avrebbe dovuto trovare compimento durante la festa del carnevale, erano i fratelli Nicolò e Francesco dei Prefetti di Vico, conti di
Casteldelci, ma la sera stabilita per la congiura Federico fu avvisato delle losche trame che si sarebbero dovute consumare di lì a poco.
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I congiurati vennero presi e decapitati nella Piazza di Urbino il 26 marzo 1446 e i loro beni confiscati.
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Nel 1481 il duca Federico da Montefeltro donò la Rocca dei Pecorari e alcuni altri territori limitrofi a Francesco Ubaldini della Carda, fratello di Ottaviano
degli Ubaldini e, probabilmente, dello stesso Federico.
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Francesco Ubaldini si era sposato due volte, e tutte e due le volte con una Brancaleoni, ma nonostante ciò, tra gli Ubaldini e i Brancaleoni, si accese un’aspra rivalità,
perchè questi ultimi volevano poter riscattare dietro pagamento il vecchio Castello dei Pecorari, ma la donazione ducale aveva tolto loro ogni possibilità.
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Le due famiglie che signoreggiavano su Piobbico presero a odiarsi visceralmente e reciprocamente.
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Il forte risentimento esplose drasticamente la notte dell’8 gennaio 1521, quando gli Ubaldini assaltarono il castello dei Brancaleoni mietendo vittime illustri.
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La discordia tra le due casate nobiliari si acuì sempre più con il passare degli anni, alimentata anche da futili motivi di vicinato.
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La vita per i piobbichesi, sudditi dell’una e dall’altra casata, era divenuta un vero inferno, tanto che, nel 1560, le genti legate al Castello dei Pecorari, esasperate,
supplicarono il Duca di poter passare sotto la giurisdizione di Casteldurante e prevenire così le possibili discordie inerenti il pascolo del bestiame.
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Dal 1781, dopo il terribile terremoto che danneggiò pesantemente la struttura e che spense molte vite tra la popolazione, la rocca non fu più abitata dalla
famiglia Ubaldini.
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Nel 1816 con all’abolizione del feudalesimo, la Rocca dei Pecorari venne venduta.
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Nel 1930 il fortilizio venne in parte smantellato dal nuovo proprietario per ricavarne materiale da impiegare nella costruzione di una casa colonica a poca distanza.
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