Castello di Cavagliano
Regione Piemonte
Provincia di Novara
Comune di Bellinzago
Documentazione fotografica :
Il palazzo adibito a casa colonica
Il lato esterno
Panoramiche del Castello vero e proprio
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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La prima citazione del Castello di Cavagliano risale al 1151, in cui alcune carte testimoniano che nel castello avvenne la transazione di vendita di un magazzino
fatta da due coniugi di origine longobarda ad un prete di nome Bongioanni.
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Questo primo edificio era in realtà tutto diverso da quello attuale e rispondeva sostanzialmente alle necessità di difesa ed offesa dell'epoca;
si può quindi più correttamente parlare di "Castrum-Ricetto" entro le cui mura, comprendenti anche la chiesa, vivevano i cavaglianesi.
Struttura:
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Oggi la parte abitata è un palazzo adibito a casa colonica, edificio delimitato da mura intarsiate da mattoni rossi visibili lungo la salita che conduce
alla chiesa, mentre il castrum vero e proprio ha pianta ad “U” e versa in stato di totale abbandono.
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Sino al 1925 l'altura era dominata da un'alta torre (circa 40 m) a pianta quadrata, crollata improvvisamente in quell'anno.
Conservazione:
- Il complesso è di proprietà privata e versa quasi interamente in avanzato stato di degrado.
Storia:
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Già nella seconda metà del Duecento viene citato il castello di Cavagliano come possedimento dei conti di Biandrate, passato in seguito sotto il dominio politico del
Comune di Novara, mentre sul luogo si affermava la proprietà fondiaria della nobile famiglia Caccia.
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In un documento del 24 maggio 1324 si citano due ricchi e potenti personaggi: Paolo II Caccia e il figlio Paganino componenti della “pars Rotonda” di Cavagliano.
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Sempre da fonti documentarie, si comprova che in quel periodo era presente la parrocchiale “infra castrum” di San Quirico, mentre nell’abitato rurale sottostante c’era
la chiesa di San Giulio.
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La famiglia Caccia arrivò a possedere più di due terzi delle terre agricole della località, oltre a quote del castello, alle case del villaggio e ai diritti di avvocazia
sulle due chiese del paese con prerogativa di nomina del parroco.
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La potenza dei Caccia, e di riflesso del castello di Cavagliano, la si trova negli scritti del cronista novarese Pietro Azario.
Lo storico ci segnala che, quando tutto l’agro novarese fu messo a ferro e fuoco dalle armate di Galeazzo II Visconti, si salvò solo l’abitato di Cavagliano grazie
alla potenza della famiglia Caccia.
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In seguito la proprietà terriera passò ai Cacciapiatti, pur restando il feudo intestato ai Caccia fino al 1634, anno in cui morì l’ultimo erede.
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Successivamente passò alla Camera Ducale e poi ancora ad altri nobili, per poi tornare agli inizi del Settecento al Regio Governo.
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Oggi il complesso è di proprietà privata e versa, quasi interamente, in avanzato stato di degrado.
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