Abbazia Benedettina Santi Nazario e Celso
Regione Piemonte
Provincia di Novara
Comune di San Nazzaro Sesia
Documentazione fotografica
Lato esterno delle mura difensive:
L'interno delle mura; la porta d'accesso al complesso:
L'atrio scoperto della chiesa:
Il chiostro:
Affreschi del portico
Descrizione
Tipologia:
Struttura:
- Il complesso ha la forma di una struttura militare dell’epoca, circondato da mura e fossato (oggi non più presente).
- La chiesa è un esempio di stile gotico-lombardo con alcune strutture più antiche in stile romanico.
- L’accesso alla chiesa è custodito da un lungo atrio scoperto, delimitato da due strutture laterali su due piani, di stile romanico, che si ergono sino all’altezza della chiesa, trasmettendo un’atmosfera solenne che produce una sorta di patos su colui che si appresta ad entrare.
- Il campanile romanico di struttura massiccia (costruito tra 1055 e il 1075) è un ex torre difensiva.
- Alto quasi trentacinque metri è diviso in sette piani: sette livelli per raggiungere il cielo, il paradiso e Dio.
- L'abbazia è a tre navate con abside pentagonale, vi si accede tramite un portale di legno con al centro una testa di leone longobarda.
- All’interno vi sono dipinti i protagonisti del complesso, Nazario e il suo scudiero, Celso, rappresentati come santi guerrieri, cavalieri sempre alla ricerca di Dio e della propria anima.
- A lato della chiesa vi è il chiostro quattrocentesco, in cui vi è raffigurata, secondo un racconto in volgare italo-lombardo, la vita di San Benedetto.
Conservazione:
- A partire dalla metà del '900 importanti lavori di recupero hanno riportato a piena fruibilità le testimonianze storiche ed artistiche dell'antico complesso monastico.
- Le strutture dell'abbazia, dopo il restauro, hanno riacquistato il
fascino di un pezzo di medioevo.
Storia:
- La data della fondazione si può fissare tra il 1040, anno indicato approssimativamente dal canonico Michele Giulino, ed il 1053, anno della morte del Vescovo Riprando, che ne fu il fondatore, assieme ai fratelli Adalberto e Guido, conti di Biandrate.
- Il monastero fu eretto sulle rovine di un preesistente castello, di cui ne mantenne la struttura difensiva esterna, in cui probabilmente esisteva già una chiesa dedicata ai santi Nazzaro e Celso.
- La costruzione dell'abbazia va inquadrata nella politica delle fondazioni monastiche condotta dagli esponenti della nobiltà laica del secolo XI, per la quale il controllo sul monastero era un fattore di potere sulle popolazioni rurali, data l'estensione delle proprietà di questi enti.
- L’abazia di S. Nazario era posta lungo le strade Via Bianchina e Via Regia dirette verso le Gallie e probabilmente era un punto importante di sosta, in quanto aveva all'interno un "hospitalis" per viandanti e pellegrini.
- L’abate Antonio Barbavara (1429-67), durante il suo mandato, provvide a dare nuovo impulso all’abbazia ricostruendola quasi totalmente, conferendo al complesso caratteristiche gotiche.
Soltanto il campanile e il quadriportico non vengono toccati dall’intervento.
- Alla morte di Barbavara, l’abbazia decade e nel 1497 viene data in commenda.
- Nel 1801, il complesso perde il titolo di Abbazia e viene venduto ai fratelli Isnard che lo utilizzano come cascina.
- Nel 1801, in seguito alle ordinanze napoleoniche sulla alienazione delle proprietà ecclesiastiche, l'abbazia ed i suoi beni vennero confiscati e
venduti ai fratelli Isnard che utilizzarono l'abbazia come cascina.
- Nei primi anni del Novecento si risveglia l’interesse della Chiesa per il complesso monastico.
- Nel 1958 gran parte degli edifici vengono riscattati da alcuni parroci, che danno avvio ai lavori di restauro (parti del complesso architetturale con una
delle torri angolari sono tuttora proprietà privata).
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