Castello-Ricetto di Desenzano del Garda
Regione Lombardia
Provincia di Brescia
Comune di Desenzano del Garda
Documentazione fotografica
La torre/rivellino
il torresino del Pontesello
il torresino del Buffalora (la Specola).
A lato un'entrata secondaria, probabilmente di età moderna.
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Il Castello/ricetto eretto a difesa dalle invasioni degli ungari, venne costruito su di un precedente castrum romano.
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Ricostruito in epoca comunale e rafforzato nel XV secolo, quando racchiudeva 120 case ed una chiesa dedicata a S. Ambrogio.
Struttura:
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La pianta del castello è quella di un rettangolo irregolare con ai lati esterni quattro “torresini”, al centro del lato nord si erge la torre/rivellino
che domina l’ingresso protetto dai ponti levatoio carrabile e posterla pedonale, di cui si osservano gli scassi dei bolzoni per il loro sollevamento.
Conservazione:
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Dell'antico castello rimangono alcuni tratti di cortine murarie con merli sgretolati e le torri angolari mozze, ad eccezione di quella sullo spigolo a nord-est che,
fino al 1940, funzionò come specola e dalla cui terrazza si gode uno dei più bei panorami del Garda.
Storia:
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Il Castello Ricetto di Desenzano compare per la prima volta in uno scritto del 1107 della contessa Matilde vedova Ugnone conte di Desenzano.
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Nel 1145 il castello è sotto la giurisdizione del vescovo di Verona.
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Nel 1221 il vescovo cede al comune di Desenzano la proprietà del castello.
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Nel 1472 il castello viene ampliato per ospitare una guarnigione.
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Nel XVI secolo il “Ricetto” comprendeva, oltre alla guarnigione, 120 abitazioni e una chiesa, pur continuando ad assolvere la funzione di rifugio per la popolazione del
circondario in caso di pericolo.
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In seguito il castello perse via via la sua funzione di rifugio, continuando ad essere abitato da famiglie, anche se il suo degrado, per quasi tutto l'Ottocento,
procedette in modo sempre più grave.
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Nel 1882 il castello fu adibito, dagli anni trenta sino al 1943, prima a sede di una guarnigione di fanteria, poi ad una di bersaglieri e infine di alpini.
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Negli anni ’30 del secolo scorso venne abbattuto un tratto di mura ad est per consentire la vista del panorama.
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Negli anni ’50 nell’edificio che ospitò gli alloggi degli ufficiali vi si installò un serbatoio dell’acquedotto comunale.
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Nel 1969 il Comune riacquisì dallo Stato buona parte della proprietà, con il vincolo che l’ex caserma sia destinata ad uffici, servizi pubblici e scuole per almeno
20 anni, escludendo dall’operazione le mura, i torrioni ed il mastio che, essendo parti monumentali, sono tuttora ascritti al patrimonio inalienabile dello Stato.
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Nel 2007 sono stati effettuati interventi di recupero e riuso del mastio, di parte delle mura nord-ovest compreso il torresino del Pontesello e di una parte del
cortile interno compreso tra le mura e la facciata nord dell’ex caserma “Beretta”, destinando i nuovi spazi a mostre ed eventi musicali e culturali.
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Successivamente si è dato luogo al restauro, recupero e riuso delle mura nord sino al torresino del Buffalora (la Specola).
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Negli ex alloggi degli ufficiali sono state ricavate sale per mostre e convegni.
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