Castelseprio - Parco archeologico
Regione Lombardia
Provincia di Varese
Comune di Castelseprio
Documentazione fotografica
Planimetria
Chiesa di San Giovanni Evangelista
Chiesa di San Paolo
Scorcio delle due chiese
Chiesa di Santa Maria Foris Portas
Descrizione
Tipologia:
Origini:
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Borgo fortificato che fu capoluogo del Contado del Seprio.
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Castelseprio sorse come postazione difensiva nell'epoca delle invasioni barbariche intorno al IV secolo.
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Da Sibrium, nome latino di Castelseprio, passava la via Novaria-Comum, strada romana che congiungeva Novaria (la moderna Novara) con Comum (Como) passando per Sibrium
(Castelseprio).
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Castelseprio divenne in epoca bizantina capitale amministrativa, giudiziaria e militare e mantenne la propria importanza fino a quando Milano e Como cominciarono a
insidiarlo per impadronirsi del vasto territorio.
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I confini dei domini del Seprio in epoca bizantina vanno dalla sponda est del Lago Maggiore a Monte Ceneri, al lago di Lugano, a Ponte Chiasso, alla valle d'Intelvi
e da Parabiago al Ticino sino a Sesto Calende.
Struttura:
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Complesso “Cittadino” suddiviso in due aree oggi a sé stanti, ma facenti parte di un unico sistema
abitativo/difensivo racchiuso da mura:
- Il Parco archeologico, ovvero la cittadella posta sulla collina, in cui spicca il complesso paleocristiano di S. Giovanni, composto da basilica e battistero,
con affiancata una cisterna con pozzo, la chiesa romanica di S. Paolo, edifici residenziali di varia epoca, le dimore occupate dai canonici e più lontano, fuori
le mura, la chiesa di Santa Maria Foris Portas.
- Il Monastero/Castello di Torba e la chiesa di Santa Maria, posti ai piedi del monte, ma uniti dal muro di cortina.
Conservazione:
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Il Parco archeologico dell'antica Castel Seprio costituito dai ruderi dell'omonimo insediamento fortificato e del suo borgo, nonché dalla poco distante chiesa di
Santa Maria foris portas, è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO il 26 giugno 2011.
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Allo stesso insediamento appartiene Monastero di Torba che è attualmente gestito dal FAI.
Storia:
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Castelseprio sorse agli inizi del IV sec. d.C., a seguito delle invasioni delle popolazioni barbariche, come presidio militare posto lungo la via Como-Novaria a difesa
dei confini (Iimes) al di qua delle Alpi.
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A quel periodo risalgono le tre torri sul pianoro del castrum, oggi ridotte a livello di fondamenta.
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Durante il regno di Teodorico furono costruite le mura difensive, a cui si accedeva attraverso un ponte, che rinchiudevano tutto il pianalto con la casa-torre, la
basilica di S. Giovanni Evangelista, il Battistero di S. Giovanni Battista e, allungandosi verso il fondo valle, il baluardo detto oggi Monastero di Torba.
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In epoca longobarda (VI-VIII sec. d.C.), Castelseprio divenne il centro di un territorio molto vasto.
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A questo periodo risalgono alcuni ampliamenti della chiesa di S. Giovanni e molte case di abitazione nel castrum.
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Alla fine dell’VIII secolo, con la caduta del regno longobardo, il sito passò sotto la dominazione dei Franchi di Carlo Magno diventando centro della “Contea del Seprio”.
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Nei secoli successivi il sito divenne terreno di scontro fra alcune delle più potenti famiglie milanesi, in particolare tra i Della Torre proprietari del posto e
i Visconti.
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Nella notte del 28 marzo 1287, qualche giorno dopo la Fiera dell’Annunziata, a seguito di un tradimento interno, la fortificazione venne presa dalle
armate milanesi dell’arcivescovo Ottone Visconti, eseguendo una strage di civili e militari.
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Per suo ordine vennero rase al suolo tutte le costruzioni, salvaguardando solo gli edifici religiosi
e inoltre decretò che mai più si ricostruisse o si abitasse
nell’antica roccaforte.
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Il divieto, che sotto forma di giuramento veniva pronunciato dal capitano e poi dal vicario del Seprio, fu rispettato fino al 1786, quando fu soppresso dall’Imperatore
austriaco Giuseppe II.
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Alla fine del 1500 le chiese con i loro edifici di servizio, risparmiati dalla distruzione e abitati solamente dai religiosi, furono anch'esse abbandonate.
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Nel 1809 il nobile Parochetti di Gornate Olona demolì i ruderi della casa-torre per cavarne materiale edile e scoprì lapidi e vestigia gallo-romane.
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Su tale spunto, la famiglia milanese degli Archinto collezionisti di antichità, acquistarono l'area e delegarono lo studioso Corbellini di estrarne resti.
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Nel 1944 Gian Piero Bognetti scoprì e rese pubbliche le pitture della chiesa di Santa Maria foris portas, che al tempo era diventata un magazzino agricolo.
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Fra il 1946 e il 1947 ebbero inizio le prime indagini archeologiche sistematiche sotto il controllo delle Soprintendenze alle Antichità e ai Monumenti,
in collaborazione col Museo di Varese.
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Il 26 giugno 2011 il “Parco archeologico di Castelseprio” viene dichiarato "Patrimonio dell'Umanità" dall'UNESCO.
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